La sicurezza del sucralosio è documentata da uno dei più ampi e rigorosi programmi di test sulla sicurezza che sia stato mai condotto su un nuovo additivo alimentare. Più di 100 studi condotti e valutati su un periodo di 20 anni dimostrano chiaramente la sicurezza del sucralosio.
Il destino ambientale, il trasporto e le proprietà ecotossicologiche del sucralosio sono state originariamente esaminate come parte della petizione sugli additivi alimentari del Regno Unito e dall’FDA degli Stati Uniti (FDA 1999). Nel 2012, scienziati provenienti dalla Norvegia e dall’America hanno nuovamente esaminato tutti i dati ambientali disponibili sul sucralosio (Tollefsen et al. 2012). Entrambe queste recensioni hanno indicato che il sucralosio non ha effetti negativi sulle piante o la vita acquatica.
Gli studi sul sucralosio e l’ambiente sono stati condotti in un’ampia gamma di settori, con dosi molte volte superiori rispetto a quelle utilizzate per il consumo, al fine di valutare se vi siano rischi di sicurezza per quanto riguarda il cancro, conseguenze a livello genetico, di riproduzione e fertilità, difetti di nascita, problemi immunologici, del sistema nervoso centrale e del metabolismo. Tutti questi studi hanno portato alla conclusione che il sucralosio è sicuro per il consumo umano.
Come parte della valutazione sulla sicurezza, sono stati condotti un gran numero di studi per capire il destino ambientale, il trasporto e l’ecotossicità del sucralosio. Questi studi ambientali hanno dimostrato chiaramente che il sucralosio può deteriorarsi, che non è nocivo per le piante o gli animali selvatici e non si accumula nei tessuti degli organismi (cioè non si bioaccumula). Questi studi sono stati progettati e condotti utilizzando metodologie accettate e approvate a livello internazionale che molti ricercatori di solito non seguono.
Alcuni studi sull’ecotossicità suggeriscono che il sucralosio può essere rilevato nei corsi d’acqua. È tuttavia importante ricordare che le concentrazioni riportate nei corsi d’acqua sono simili a quelle predette negli anni novanta, prima dell’introduzione del sucralosio sul mercato. La concentrazione che era stata predetta e quella riportata, sono di portata minore rispetto a quella utilizzata negli studi di ecotossicità. Infatti, non è stato mai notato nessun effetto negativo nelle prove ecotossicologiche. Pertanto, vi è un ampio margine di sicurezza tra la concentrazione di sucralosio che effettivamente esiste nell’ambiente e quello che può causare conseguenze a livello ecologico.